Alcuni anni fa ho acquistato un piccolo netbook per avere un dispositivo per operazioni basilari da usare in viaggio senza distrazioni. Nonostante sia tornato a nuova vita con Linux, il progetto si è rivelato a tratti fallimentare: il netbook era troppo poco potente per un uso generalista finendo a prendere polvere; e dopo alcuni mesi è stato venduto.
Da bianco opaco a rosso lucido
Dopo qualche anno, ispirato da vari video su progetti analoghi, ho deciso di riprovarci e di rilanciare. L’idea alla base era di restaurare un modello dual-core (decisamente più performante e usabile dell’Intel Atom precedente) con sopra una distro Linux ridotta completamente all’essenziale, per un uso dedicato alla sola scrittura e per aprire qualche pagina web alla necessità.
Con meno di 30€ trovo su ebay un ASUS X101CH in ottime condizioni estetiche ma venduto come non funzionante per un piccolo difetto al jack di alimentazione. Dopo una accurata pulita con alcool, scopro online che in questo modello il difetto all’alimentazione è piuttosto comune ed è necessario dissaldare lo spinotto e risaldarlo sulla scheda madre. Non demordo e mi armo di pazienza: con uno stuzzicadenti, alcool, tanto olio di gomito e un pizzico di fortuna ripulisco l’interno minuziosamente e riprende a funzionare. Successivamente era necessario effettuare i giusti upgrade per velocizzarlo il più possibile. Purtroppo la RAM è saldata (il grosso limite e compromesso di questo modello che solo 1 GB) e quindi ho potuto possibile sostituire solamente l’HDD con un più veloce SSD.
Nonostante le plastiche fossero in buono stato, solamente un po' ingiallite dal tempo, questa volta voglio assemblare un modello unico. Quando fu messo in commercio, l’X101CH era disponibile anche in una rara colorazione rossa e nera con le plastiche lucide (le varianti bianco e nero hanno le plastiche opache). Oggi è purtroppo praticamente introvabile quella versione, così come le plastiche per ricomporla. Armandomi di pazienza e girovagando nel mondo dell’usato riesco a trovare il retro display rosso. La tastiera rossa è disponibile su Aliexpress in layout russo o tedesco a prezzi folli. Non dermordo e dopo alcuni mesi la fortuna bussa: ne trovo una usata del fratellino minore, l’X101H, il modello meno performante della famiglia, ma che monta perfettamente nel mio netbook. Alcuni tasti non funzionavano bene ed ho dovuto smontare i tasti per pulirla a fondo. Un mezzo pasticcio a cui ho dovuto rimediare con abbondante colla e alcuni spessorini per non farla flettere. Assieme alla tastiera, il venditore mi invia anche la parte anteriore lucida del display.
Per l’ultima plastica scelgo di acquistare un modello nero non funzionante ad un prezzo simile a quello della sola plastica inferiore, sperando di poterci ricavare anche la batteria nera (e magari aggiustarlo e rivenderlo con le plastiche bianche). Questo azzardo paga a metà poichè il netbook arriva con la scheda madre danneggiata e la batteria completamente morta. Recupero le plastiche, ordino una batteria compatibile (l’idea iniziale era di prendere la variante a 6 celle da 4400mhA, più ingombrante, in sostituzione dell’originale da 3 celle e 2200mhA, a cui ho rinunciato per il costo eccessivo) e finalmente assemblo il tutto per il risultato finale.
Sbloccare il 64 bit nel BIOS
Ultima, ma non meno importante, è la modifica del BIOS per consentire l’esecuzione di sistemi operativi a 64bit. Per qualche oscura ragione, pur essendoci un processore a 2 core (Intel Atom N2600) è possibile eseguire solamente sistemi operativi a 32bit. E' quindi fondamentale poichè oggi quasi tutti i maggiori sistemi operativi hanno abbandonato il supporto alle versioni 32bit. In cosa consiste la modifica? Esiste una opzione nel BIOS, nascosta dal produttore, che consente l’esecuzione di sistemi x64. Per abilitarla è necessario scaricare dal sito ASUS l’ultima versione disponibile del BIOS, modificare con un software come AMIBCP e rendere visibile l’opzione EMT64
. Infine basta eseguire il flash con una pendrive. Per chi fosse interessato, è disponibile qui la versione da me modificata e utilizzata con successo.
Altre avventure con Void Linux
Se nel primo progetto netbook aveva scelto Lubuntu, questa volta ho scelto di sperimentare qualcosa di differente. La scelta è ricaduta su Void Linux, una distribuzione molto particolare su cui installare una rice a base di i3. Maggiori dettagli sono disponibili in un successivo blogpost.