La disperata ricerca del tempo libero nel mondo dei social e della società consumistica

Galeries Lafayette, Parigi

La società dei consumi

Il nuovo millennio ha portato con sé un radicale cambiamento degli stili di vita, tramite un processo lento ma netto, fatto di innovazione, benessere e tecnologia. Il mondo occidentale odierno è figlio del “boom economico” degli anni ‘50 e della rivoluzione digitale ancora in corso. Ne consegue una società improntata nettamente sul consumismo più disparato, in cui il denaro non è più solamente materia di scambio per beni necessari e essenziali (come il cibo e le medicine) ma è il mezzo che permette di godersi beni non realmente essenziali, ma obbligatori per i tempi moderni (come l’ultimo smartphone annunciato, l’auto di tendenza o i vestiti più alla moda).

La bilancia della vita

Il punto di vista della società odierna è totalmente differente rispetto al passato. Precedentemente il lavoro era materia di scambio per poter dare da mangiare alla propria famiglia; il benessere economico della nostra società ha portato a dar ciò per scontato e ha trasformato il lavoro in materia di scambio per beni e divertimenti. Viviamo nell’era dei social network, in cui conta più apparire che dimostrare le proprie qualità; in cui è importante condividere con la propria cerchia di amici come si passa il proprio tempo. In un contesto del genere, la vità attuale è come una bilancia in cui da una parte vi è il denaro e dall’altra il tempo libero. Per poter sentirsi bene è necessario bilanciare perfettamente le due cose, cosa che non è facile come possa sembrare.

Il paradosso del tempo libero

Focalizzando l’analisi sul ceto medio, che corrisponde alla maggioranza della popolazione alle nostre latitudini, per aver più denaro è necessario lavorare di più. Ma per lavorare di più bisogna sottrarre del tempo a quello da dedicare a divertimenti, alla vita modana e all’apparire dei social. Viceversa, meno lavoro equivale a più tempo per i secondi ma meno denaro, e quindi difficoltà nel comprare l’accessorio più alla moda e passare una settimana nel resort più di tendenza del momento. Da ciò nasce il paradosso del tempo libero della società contemporanea, che causa l’impossibilità per le persone di adeguarsi pienamente agli standard dell’epoca senza dover rinunciare a qualcosa. La felicità diventa quindi molto più effimera, in una continua ricerca di più tempo, di più soldi e di più forze.

L’età è una severa maestra

Proprio la forza si può unire al binomio denaro-tempo libero. L’età gioca un ruolo rivelante nell’equazione del tempo. Da giovani si hanno le energie e il tempo per fare, per agire, per divertirsi, per vivere il mondo odierno, ma non si ha il denaro giusto per farlo appieno. Nel mondo degli adulti, con il lavoro, si ha finalmente il denaro, ma il tempo è molto più limitato e le forze dipendono dalla quantità di lavoro. Infine, da anziani, si hanno i soldi, si ha il tempo libero, ma le energie sono minori. Ne consegue quindi un triangolo in cui l’età gioca un ruolo determinante nella bilancia del tempo libero.m L’uomo contemporaneo si ritrova quindi a dover rincorrere continuamente il proprio tempo libero, scambiandolo per la felicità.

La ricerca della felicità

In realtà, la società contemporanea tende spesso a dar per scontato valori molto più profondi e radicati in essa e a soffermarsi eccessivamente sui valori effimeri dati dalla ricerca dei beni materiali. Il tempo libero diventa quindi una estenuante corsa verso i secondi, tralasciando in parte i primi che sono quelli che riescono realmente a far apprezzare la vita. Sono le piccole cose che fanno andare avanti il mondo. Per quanto molti beni di alto consumo siano ormai un must della società odierna, basta una riflessione critica per capire che non sono realmente necessari e si può benissimo viverne senza. Questo non significa che bisogna per forza rinunciarvi e non adeguarsi agli standard della collettività, ma è un modo differente di vivere la nostra società senza cascare pienamente nell’infelicità del desiderare una vita che non è la propria. Il denaro, il tempo libero, i divertimenti, i beni di lusso imposti dal mondo dei social, dagli influencer, e dalla moda dell’età odierna, non sono elementi imprescindibili per il ceto medio, non ne ha pienamente le possibilità di avere tutto e vive alla ricerca di quel modello di vita fatto di soldi e tempo libero che erroneamente scambia per la felicità.

Stroget, Copenaghen

Una vita vissuta bene

Vivere pienamente il tempo libero nel massimo della ricchezza è l’obbiettivo primario della società odierna. In realtà basta solo un po’ di consapevolezza e la capacità di apprezzare di più quello che si ha. E' sufficiente desiderare di meno quello che non si possiede, per bilanciare il binomio denaro-tempo libero e vivere una vita piena, felice, in cui pur non realizzando tutti gli svaghi imposti dalla società, si vive pienamente e senza rimpianti, sfruttando ogni momento nel fare ciò che più ci piace.

(Scritto originariamente nel 2019 come esercizio e rimasto negli archivi fino al 2023)