Ridare vita ad un vecchio Netbook

Da utilizzatore di un Asus Vivobook, classico portatilone 15 pollici per 3kg, scomodissimo da portare nello zaino a causa del peso e delle dimensioni, nel tempo sento sempre di più a necessità di avere un laptop “da battaglia”. Un dispositivo compatto (13 pollici o meno), leggero, con una discreta autonomia e che possa entrare facilmente nello zaino. Come posso avere ciò senza dover spendere una cifra esorbitante per un ultrabook?

Un netbook può essere una buona idea

Così mi viene in mente un dispositivo che potrebbe corrispondere vagamente alla mia idea: un netbook. Perchè non ridare vita ad un vecchio netbook? Chi se li ricorda i netbook?! Quei portatilini da 11 pollici, con scarse prestazioni, una versione di Windows 7 castrata (Starter), WiFi e che sono fuori produzione ormai da alcuni anni? Posso ancora offrire molto se si sa ottimizzarli e sfruttarli al meglio. E in questo caso, una distro Linux può correre in aiuto per avere prestazioni ancora migliori in un hardware non certo recentissimo. Magari anche con un piccolo upgrade (RAM+SSD), tenendo sempre a mente che il limite più grande della maggior parte dei modelli è la CPU saldata, e quindi non sostituibile.

Batteria rimuovibile e molto facile da smontare. Sostituire RAM e HDD risulta particolarmente facile anche per lo fa la prima volta.

Uso mirato e budget basso

Premetto che l’utilizzo principale che ne farei è di un computer secondario senza troppe pretese, per apprendere appunti all’università, scrivere o consultare l’Email durante un viaggio un treno, leggere fogli di calcolo o qualche PDF e una leggera navigazione su Internet. Da una rapida ricerca su eBay e su Subito.it, noto subito che nonostante la maggior parte dei modelli abbiano quasi 10 anni, i prezzi oscillano attorno ai 50€. Cifra, a mio parere, un po' elevata per dispositivi così vecchi. Però, con un po' di occhio, è possibile trovarne anche a me, come nel mio caso, che ho acquistato un Samsung N150 a 35€ (spedizione inclusa). Non male.

Meglio mettere Linux

Il portatilino mi arriva con Windows 7 Professional installato e senza particolari segni d’usura. La prima cosa che noto è che Windows va meglio del previsto: il sistema è reattivo nella gestione dei file e sembra procedere tutto fluido. Ma appeno apro il browser inizia a freezare quasi in continuazione. Naturalmente Windows su un dispositivo con quasi 10 anni alle spalle non può che arrancare. Per cui viro su Linux alla ricerca di una distro che possa fare al caso mio. MX Linux, Puppy Linux e altre opzioni, ma alla fine viro per Lubuntu, una variante di Ubuntu che sfrutta il desktop LXDE, uno dei più leggeri.

Le condizioni erano abbastanza buone, con pochi graffi. Ma mi sono concesso la licenza di applicare degli adesivi in carbonio bianco comprati su Aliexpress per pochi euro. In più, ho ritagliato con un adesivo in carbonio rosso il logo di Ubuntu, che gli dona un tocco unico ed elegante.

Come va il Netbook?

Lubuntu dona linfa vitale al netbook. I software di default vanno più che bene per fare la maggior parte delle cose (come AbiWord per documenti e Gnumeric per file di calcolo). La gestione della memoria, rispetto a Windows, è di un altro pianeta: consuma così poca RAM, che pur aprendo alcune schede su Firefox, sono ancora a metà del mio GB di memoria, rendendo non indispensabile un possibile upgrade (per il mio uso). L’unico collo di bottiglia evidente è la CPU, che con 3 schede aperte nel browser schizza al 100%. Però, con le restanti operazioni procede abbastanza bene e con molta fluidità, sia nella gestione dei files sia nell’uso di qualche gioco come SuperTux o nella scrittura con FocusWriter. Ma il principale vantaggio rispetto a Windows è che il sistema non va mai in freeze totale. In gergo grossolano non si “impallala”. Il sistema continua a funzionare, pur con la CPU al 100% e basta semplicemente aspettare qualche secondo in più. Molte operazioni si allungano di qualche secondo, ma l’usabilità generale è accettabile.

Lubuntu dona una ventata di aria fresca all'hardware vetusto. LXDE può essere completamente personalizzato. Io ho installato Plank per avere la dock in stile MacOS.

A conti fatti, ne vale davvero la pena?

Se si ha un dispositivo nel casssetto a prendere polvere, o si vuole spendere poco per avere un dispositivo da portare sempre con se, può essere una valida idea ridare una nuova vita a un vecchio netbook con pochi euro. L’installazione di Linux è molto semplice e ben documentata su internet, nulla di particolarmente complesso. Io consiglio questa soluzione a chiunque trovi scomoda l’accoppiata tablet-tastiera in mobilità, poichè un mouse e un sistema operativo completo, per molte operazioni è di gran lunga più produttivo. Secondo me, nel 2019 i netbook possono avere ancora senso come dispositivi mirati a determinate operazioni. Naturalmente, ho sottinteso che photoediting e videoediting sono sicuramente fuori discussione per un dispositivo del genere.


(Pubblicato originariamente su gcsworld nel 2019)