Dispera Morfeo,
la riva è Spoglia.
Alla deriva,
i Sognatori.
– Anonimo
Poesia urbana affissa dal Movimento per l’Emancipazione della Poesia in varie città italiane. I primi versi aprono ad uno scontro con il Dio dei sogni, Morfeo, invitandolo a desistere nel cercar di indurre il sonno. L’immagine evocativa si sposta in una spiaggia, luogo simbolo dell’attesa dell’alba, delle notti insonne estive, presentandosi vuoto e completamente spoglio. Dove sono finiti i giovani pieni di speranze, sogni e desideri? La riva è spoglia, desolata, vuota. Morfeo, sconfitto e impotente, non può far altro che volgersi al mare: là, nel chiarore della notte, ci sono i Sognatori, svegli, cullati dalle onde, alla deriva immersi nelle loro passioni, nei loro pensieri più intimi, trascorrendo insonni la notte. E l’alba si avvicina, e un’altra notte insonne è passata. Il verso finale ha un duplice signficato: rappresenta una sfida al sonno impersonificato da Morfeo, ad opera dei Sognatori, in una specie di firma; inoltre, i Sognatori sono essi stesse alla deriva delle loro passioni, e si allontano sempre più dall’adorato riposo. Il punto di forza di questi versi è la forte evocatività richiamante le notti insonne in cui tutti almeno una volta nella vita ci siamo ritrovati. Il flusso di pensieri che scorre assieme alla coscienza, e il sonno (Morfeo) che tarda ad arrivare, cullati da ansie, gioie, ideali rappresenta il quadro disegnato da questa poesia ermetica.
Sul web esiste una versione estesa, ma a mio modesto parere dal minor impatto:
Adrenalina mi tiene sveglia
di dormire non ho più voglia.
Dispera Morfeo
la riva è spoglia,
alla deriva i sognatori.